Una sera d' inverno, vengo invitato da
alcuni amici a cena, in un paesino medievale a due ore da Grosseto.
Io accetto volentieri. Col mio fido
copilota Leo, un cucciolone di Dobermann ci mettiamo in macchina e
partiamo per questo viaggio gastronomico toscano. Il viaggio scorre
veloce cantando io alla radio e ululando lui alle stelle.
Arriviamo in questo agriturismo in
mezzo al verde dove non c'era anima viva, solo io Leo e questi amici
che vivevano li' in zona. La cena scorre tranquilla e gioiosa tra un
crostino e un bicchiere di Morellino per poi arrivare al vin Santo e
cantucci. Anche Leo si mette d' impegno con le mascelle e prova un
po' di tutto come un assaggiatore hai tempi dei Re.
Intorno all'una di notte ormai tardi,
decidiamo di ripartire visto che l' indomani sarebbe stata una lunga
giornata di lavoro. Salutiamo tutti e saliamo in macchina, un bel BMW
comprato l' anno prima, sotto proposta di Leo che diceva macchine e
cani tedeschi sono i migliori al mondo. Dopo circa una ventina di
minuti di viaggio decido di fermarmi lungo la strada per innaffiare
un cespuglio col Morellino bevuto prima. Mi fermo a bordo strada,
accendo le 4 frecce, scendo dalla macchina e chiudo lo sportello
lasciando Leo a fare il copilota nei sedili davanti.
Finito di ammirare la natura e con un
senso di liberazione torno alla macchina e sorpresa!!! Leo il mio
fido compagno di viaggio saltando da una parte a l' altra aveva
premuto il tasto della chiusura centralizzata posto in mezzo hai
sedili anteriori. Ero chiuso fuori dalla macchina! Senza giacca,
senza cellulare in mezzo al niente, con la sola compagnia di qualche
cinghiale che pascolava in mezzo ai boschi.
Comunque per niente preoccupato mi dico
che come la schiacciato una volta può farlo una seconda volta cosi'
da riaprire la macchina. Lo guardo negli occhi attraverso il
finestrino sempre tranquillo perchè in fondo il Dobermann e tra le
razze più intelligenti e gli dico < Leo Op > salta come una
gazzella dentro la macchina, calpesta di tutto accende pure i
tergicristalli ma niente... comunque non demordo e continuo cosi'
finchè non mi accorgo che sta albeggiando. Ormai sono disperato,
devo andare a lavoro e non so come fare, non posso neanche chiamare
per avvisare del ritardo ed infine sono completamente congelato, non
sento neanche più le dita delle mani. Preso dalla disperazione, con
Leo che salta tutto felice dentro la macchina senza risultato, decido
di dare un pugno al finestrino cosi' da romperlo. Con questa
brillante idea degna del mio cervello congelato, riesco finalmente
ad entrare. Mille baci da parte di Leo e viaggio di ritorno con l'
aria congelata da una parte ed il riscaldamento dall' altra. Pian
piano come comincio a riscaldarmi mi accorgo di un dolorino alla mano
con cui ho rotto il finestrino, ma non ci faccio caso e arrivo a
Grosseto.
Poggio Leo in casa mi cambio per andare
a lavoro e mi accorgo che la mano è gonfia e bluastra. Il risultato
finale di questo scherzo alla tedesca e': una notte al gelo, due dita
rotte della mano destra e 280 euro per il finestrino nuovo.
Grazie Leo
Ammicco
su storia di Marco
p.s. Ricordate di mandare anche voi le vostre storie per essere pubblicate a
mail: dogrulesgr.com
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