martedì 7 maggio 2013

Indiana Staffy



Un giorno il mio amico Claudio mi chiama e mi chiede se posso mantenergli per qualche giorno Uxs detto Nenè ,uno splendido Staffino. Lui doveva andare fuori città per lavoro e purtroppo non riusciva a portarlo con se. Senza neanche pensare rispondo subito di SI! visto che io e Nenè siamo grandi amici. Arrivato a casa al solo guardare quel testone andare in giro per le stanze mi metteva di buon umore. Praticamente era come avere un piccolo ippopotamo muscoloso che pascola dal soggiorno alla cucina, passando ogni tanto per il bagno. Il giorno a giocare con lui passa veloce, ma la notte ancora di più. Alle 5 del mattino precise gli viene la splendida idea di usare tutta quella testa che si ritrova per aprire la porta della camera da letto, il rumore era uguale a quello prodotto da un ariete medievale per sfondare le difese nemiche. Striscio fuori dal letto apro la porta e gli spiego che io al contrario del suo padrone non soffro d’ insonnia, ma soprattutto finchè  il sole non è uscito niente passeggiata fuori. Superata questa piccola incomprensione interspecie torna tutto alla normalità, con me e la moglie che andiamo a lavoro e lui che rimane a casa a poltrire. Almeno così crediamo. In realtà l’ Indiana Jones canino esplora in lungo e largo la casa vecchia che avevamo in affitto, riuscendo a scoprire sempre nuovi anfratti, così da riportare alla luce e mettere in bella mostra sulla cuccia reperti dimenticati da noi anni prima. Questa sua collezione vanta di tutto, dal calzino spaiato a roba intima varia, per arrivare a mezzo peluche d’ orso bianco, l’altra metà è ancora dispersa. Il tempo trascorre nello scavo archeologico e arriva l’ ultimo giorno di permanenza di Nenè Jones a casa. Apro la porta e mi ritrovo lui che scodinzola felice con il suo ultimo reperto in bocca, ovvero una mia ciabatta. lo guardo incuriosito e per scherzo gli dico < Nenè cerca l‘altra > Parte velocissimo sicuro di sé, infondo si trova nel territorio che ha esplorato palmo a palmo, ma ahimè porta la ciabatta rosa di mia moglie. Non soddisfatto gli ripeto l’ ordine “cerca”, ma torna con un'altra ciabatta diversa dalle prime due e non appartenente alla famiglia. Allora preso sempre di più dalla ricerca della ciabatta mancante continuo a dargli il “cerca” per ottenere  come risultato dopo 10 minuti, una montagnetta di mezzo metro con ciabatte risalenti hai bisnonni del padrone di casa. Ora seduti e stremati dall’ impresa di ricerca  in stile Montenegro sapore vero,mi accorgo di un bagliore nei suoi occhi. Trapela dal suo sguardo che non gli sarebbero bastate la ciabatte, pretendeva di più da se stesso, il suo scopo ultimo era trovare un osso di Brontosauro da masticare per il bene della scienza e dell’ umanità o almeno cosi mi piace credere…

Ammicco 

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