Io
sono Laky
Lasciate
che mi presenti, io sono un Labradorgoldenretriverterrier e mi
chiamo Laky.
Vuol dire fortunato in inglese, per
favore non prestate troppa attenzione al mio inglese che e' come un
osso sottoterra. Io davvero mi ritengo fortunato, anche se ormai da
vecchio distinguo solo delle ombre accanto a me e l' udito è pari a
quello di un sasso, nel senso che se chiamate una pietra e me, molto
probabilmente vi sentirà prima lei che io , comunque malgrado gli
acciacchi dell' età il mio leggendario olfatto non mi tradisce e mi
permette di riconoscere ancora tutto e tutti accanto a me. Questa
situazione mi ricorda quando ero un cucciolo appena nato, che con
solo a disposizione il mio nasino cercavo l' odore della mamma per
poter mangiare e quello dei miei fratellini per rompergli le scatole.
Certo i tempi in cui ero cucciolo erano tempi duri. La vita era
davvero difficile sopratutto per mamma Ledy. La povera mamma nome
completo Ledy Van Castel dell'arcobaleno una bellissima Golden di
razza purissima come ci ricordava sempre, era stata prima fata
scendere da un super macchinone nero ed abbandonata in una torrida
calda giornata d' estate dalla sua presunta famiglia di umani e
permettetemi la licenza poetica di aggiungere di “Merda”. In
seguito lo stesso anno sedotta ed abbandonata col pancione dal
Labradoretriverterrier Blek noto sciupafemmine o pleyboy che dir si
voglia della zona. Nonostante tutta sola e abbandonata per ben due
volte, quando nascemmo noi piccoli sette gli torno' il sorriso perché
anche se poveri ed in una strada c'era sempre spazio per la felicità.
I magnifici 7: Bruma la pazza, Brina la timida, Rugiada la calma,
Vento il viziato, Lampo il saggio, Scatto il giocoso ed infine Io lo
stratega. In quei tempi mi ricordo che mamma Ledy ci portava in una
stradina secondaria, sul retro della famosa osteria da Nonna Giorgina
cucina tipica maremmana, noi aspettavamo li' tutti e sette belli
seduti in attesa di nonna Giorgina che ogni sera ci appariva come una
visione divina. Questa visione era sempre accompagnata da un odore di
rostinciana, salsiccie, gnocchi di ogni genere e altre prelibatezze.
Ogni tanto cercava di rifilarci pure delle verdure e noi per non
deluderla le mangiavamo lo stesso lasciando la ciotolona sempre
pulita. Dopo ogni lauto pasto di nonna Giorgina mamma Ledy ci portava
su una collina che si trovava difronte al grande fiume nero dove
correvano i macchinoni di ogni genere e colore. Lei ha sempre negato
che ci portava li' per ricordare la sua vecchia famiglia, ma io
sapevo che non era cosi', perche' ogni tanto nel mezzo della notte la
sentivo piangere e invocare il nome della bambina sua compagna di
giochi. Purtroppo noi siamo solo cani... cosa ne sappiamo di
sentimenti visto che se decidiamo di donare l' amore a una persona lo
facciamo per sempre indipendentemente dalla religione, ceto,
intelligenza o altre idiozie, di certo questo ci differenza parecchio
dalla maggior parte degli evoluti essere umani. I vicoli della città
erano tutti nostri e correvamo da una parte a l' altra anche perche'
far scendere la cena di nonna Giorgina era abbastanza impegnativo,
quindi ci davamo da fare come i matti sopratutto io e Bruma. Però a
non tutti piaceva il paese, Lampo il saggio ci ripeteva sempre che
prima o poi saremmo dovuti andare verso l' interno, in campagna cosi'
da essere indipendenti dagli umani per cibo e acqua, ma a noi non ci
importava e nel dubbio correvamo di piu'! Una notte pero' tutto
cambio', nonna Giorgina era andata nei grandi prati verdi del cielo a
cacciare, nascondere ossi e fare il bagno in fiumi di Pappone ( cosi'
noi vediamo il paradiso canino) ma da quel momento fu fame. Dopo
settimane di agonia per la fame decisi di rubare delle grosse e
succulenti salsicce, al macellaio Onofrio che era un antipatico di
grandezze titaniche. Il macellaio ogni volta che ci vedeva tirava
fuori una mazza e ci sbraitava dietro di andarcene senza che noi
avessimo fatto niente, se non ammirare la sua ricca vetrina ovina,
maialina, bovina, pollina e cinghialina. La mamma Ledy insieme a gli
atri fratelli non voleva, secondo loro era troppo rischioso, ma io
con l' aiuto di Bruma non temevo nulla e d' altronde si doveva pur
mangiare qualcosa visto che eravamo rimasti tutti pelle ed ossa. Il
piano era organizzato cosi', bisognava aspettare l' orario di
chiusura, io dovevo distrarre Onofrio facendolo uscire dalla
macelleria ed infine Bruma doveva arraffare tutto ciò che poteva e
portarlo agli altri della famiglia che aspettava nascosta in un
angolo dietro la via. Il piano sembrava perfetto e semplice ma in
realtà andò male molto male... Dopo averlo abbaiato, Onofrio
inizio' a seguirmi come pianificato, Bruma entrò e arraffò tutto
quello che poteva ma un ragazzo vedendola uscire dalla macelleria
chiamò Onofrio dando l'allarme. Il macellaio avvisato corse
minaccioso verso Bruma ed il resto della mia famiglia, mi restava un
unica opzione... mordere il culo grasso e flaccido di quell'Onofrio.
Da quel momento tutto si fa' confuso, io che grido a Lampo di portare
via verso la campagna tutta la famiglia, l' arrivo di tanti uomini
alcuni attrezzati con dei lacci di ferro e fucili. Dopo aver evitato
i lacci un colpo di fucile narcotico mi colpi' sul fianco. L' ultima
immagine che ricordo e di Bruma che mi guarda prima di scappare in
salvo con gli altri e poi tutto fu' buio. Mi risvegliai in carcere o
canile come lo chiamate voi umani con un mal di testa incredibile in
mezzo a degli altri sfortunati come me, anzi visto i loro occhi
sofferenti sicuramente piu' di me. Quello miei cari amici fu il
periodo peggiore della mia vita.. Abituato ad essere uno spirito
libero che correva nei prati mi ritrovai in un recinto di 2mq con
altri 5 cani di cui 2 San Bernardo masterizzati (non proprio
originali), ma la cosa peggiore era lo strato di feci e liquami che
rimaneva per settimane meno un giorno al mese. Un giorno al mese
avveniva il “Femily dey”. Un giorno di canile aperto per le
adozioni, ma quello che temevo era la sua vigilia, perche' lavavano
con la pompa dell'acqua i box e noi ovviamente eravamo dentro. Pronto
a giocarmi il tutto per tutto, mi rimangiai il mio orgoglio ed al
decimo F. dey mi armai dei miei occhioloni e iniziai a scodinzolare
facendo finta di essere contento come non mai. Arrivato a fine
giornata ormai avevo perso le speranze, anche una cartaccia di
sigarette beffarda mi si era incastrata tra le zampe. La fortuna
inaspettata pero' girò proprio grazie a quella cartaccia di
sigarette. Si avvicino un bambino che dopo avermela sfilata mi
guardo' negli occhi e fu amore a prima vista, ed il padre leggendo la
cartaccia esclamo': Laky! Sì, Laky mi piace sara' il tuo nome,
visto che sei cosi' fortunato da aver appena incontrato la tua nuova
famiglia. Tutti i giorni a partire da quel momento furono felici.
Anche se il bambino si fece ragazzo non si dimentico' mai di giocare
con me o di darmi una carezza. Ed ora alla veneranda eta' di 17 anni
son contento di aver dato tutto il mio amore a lui ed a tutto il
resto della famiglia. In
fondo, non tutti gli umani sono male, anzi qualcuno come il mio direi
eccezionale!!