Il mio ragazzo aveva un grosso
cane lupo di nome Zorro, con il pelo lucido come quello del famoso giustiziere.
Era affettuoso e docile, come un cucciolo; peccato che fosse un cucciolo di
quasi 70 cm per oltre 40 kg.
Visto l’affetto che mi ha sempre
dimostrato, mi sono offerta di portarlo a passeggio una sera che lui era fuori
città.
Il piano della serata per Zorro
prevedeva: passeggiata con bisognino, due coccole e poi la pappa.
Appena arrivo a prenderlo, trovo
Zorro seduto davanti alla porta scodinzolante con il guinzaglio in bocca; mi
inginocchio per mettergli il collare e noto che il cane è quasi più alto di me.
Sul momento non ci faccio caso,
ma ho una curiosa sensazione, come un brivido nella schiena, qualcosa di simile
a quando ti tocchi dappertutto perché sei sicuro che hai dimenticato qualcosa
ma non sai che cosa.
Zorro rimane immobile sino a che
non si sente dire “Andiamo a fare i bisognini Zorro!”
Non se lo fa ripetere due volte;
inizia con passo allegro, trotterellando sul marciapiede un paio di passi
davanti a me.
Come tutti i cani ogni due metri
si ferma ad annusare e fa una spruzzatina di pipì per marcare il territorio; mi
chiedo dove metta tutto quel liquido ma soprattutto come faccia a trattenerla
tutto il giorno. Io quando la devo trattenere cinque minuti muoio...
Tutto sembra tranquillo sino a
che vedo una vetrina e mi fermo per sbirciare; sarà perché Zorro è maschio
oppure perché non porta le scarpe, fatto sta che non si ferma quando mi fermo
io.
Il brivido nella schiena si
ripresenta quando vengo tirata di lato dal guinzaglio incastrato nel polso.
Zorro continua a trotterellare
scodinzolante, incurante del fatto che io tiri il guinzaglio o gli urli di
fermarsi; anzi, più urlo, più accelera.
Sino ad un minuto fa si fermava
ogni tre metri, adesso sembra che voglia portare da Maratona il messaggio che
la battaglia è stata vinta.
Comincio ad avere il fiatone, ma
lui non demorde.
Poi lo vedo...
E’ lì!
Davanti a me!
Maledetto cartellone
pubblicitario...
Zorro ci passa sotto; io ci
sbatto sopra.
Solo allora si ferma. Quando mi
rialzo, lo vedo lì, seduto di fronte a me, scodinzolando con il guinzaglio in
bocca.
Mi riporterà a casa ?
...
Stefania
1° racconto inviato dai lettori. Grazie Stefania
p.s. Ricordate di mandare anche voi le vostre storie per essere pubblicate a
mail: dogrulesgr.com
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